Pubblicato dall'editore Sommaruga, si tratta di quattro novelle che risentono più del sensualismo parnassiano che del verismo verghiano. Il tema trattato è l'amore nelle sue diverse sfumature, spesso tragico e adulterino. Un accenno di verismo lo si potrebbe individuare nel fatto che queste donne protagonisti, nel tentativo di voler cambiare il loro equilibrio sociale e coniugale, falliscano sempre, e nella maniera più triste, oppure si macchino di empietà; è il caso della prima novella "Le vergini", rielaborata come "La vergine Orsola" nelle Novelle della Pescara, che essendo consacrata a Dio da un voto, guarendo il giorno di Natale da un terribile male, si innamori di un ladrone, viene messa incinta, decise di abortire con un filtro magico, e alla fine proprio all'estremo si ravvede dei suoi errori, morendo però tra gli spasmi e le contrazioni. Anche la terza novella "In assenza di Lanciotto", in parte ripresa nelle Novelle del 1902, è evidente il naturalismo, nella descrizione anatomica dei particolari della carne e dei gemiti durante l'amplesso adulterino della protagonista con il padre di suo marito, che è al letto gravemente ammalato.