breo convertito al cattolicesimo, di padre russo e madre polacca Léon Kochnitzky si appassionò da subito alla questione fiumana e rimase affascinato dalla figura del Vate tanto che nel 1920 lo raggiunse nella città occupata.
A Fiume ricoprì la carica di responsabile dell’Ufficio Relazioni Esteriori. Dall’anima rivoluzionaria Léon fu uno dei tanti artisti che partecipò e si rese protagonista dell’impresa fiumana, fu il pensatore dietro la “Lega di Fiume”, un progetto che si poneva come obbiettivo quello di trasformare la città del Carnaro nella “Patria delle Patrie” un luogo per tutti i popoli oppressi da contrapporre all’ordine stabilito dalla Società delle Nazioni, Léon rappresentò a Fiume lo spirito della rivoluzione di sinistra più estrema. Entrò in contrasto infatti con la frangia più monarchica e intransigente dei legionari e nel 1920 ebbe motivi d’attrito con lo stesso d’Annunzio e lasciò cosi rassegnato la «Città di Vita» poco prima degli eventi del «Natale di Sangue».
Dopo l’esperienza fiumana Kochnitzky visse tra Italia e Belgio, si spense a Como nel 1965.