L’audacia e l’inventiva non facevano difetto a Guido Keller, che incarnava l’anima più singolare e rivoluzionaria della spedizione fiumana. Vegetariano, naturista, intraprendente, artefice di colpi di mano e di scorribande piratesche fu il comandante della squadra Aerea del Carnaro Fiamme blu nonché uno dei legionari più vicini a d’Annunzio. Durante l’occupazione fiumana Keller si distinse per i suoi atti di eroismo e stravaganza. Insieme a Comisso, con cui condivide numerose esperienze nella città occupata, fonda a Fiume un’associazione Yoga, Unione di spiriti liberi tendenti alla perfezione, un movimento di risveglio morale, artistico e spirituale non precisamente organizzato.
Il volo dimostrativo su Montecitorio e sul Quirinale, il “colpo di mano” per recuperare i camion necessari alla Marcia di Ronchi sono solo alcuni degli episodi che hanno caratterizzato lo sforzo per la causa fiumana di Keller, milanese di origine elvetica, che rappresenta appieno la vena avveniristica dell’Impresa. Verso la fine del dicembre 1920 le truppe italiane attaccarono le difese legionarie di Fiume ponendo fine alla Reggenza Italiana del Carnaro e Keller deluso ed amareggiato comincia a vivere e viaggiare tra l’Italia ed altri paesi stranieri: Turchia, Libia, Germania sono solo alcuni dei luoghi che l’aviatore frequenta prima del 1929 giorno in cui, all’età di trentasette anni, muore in un incidente stradale nei pressi di Rieti.
Per volere di Gabriele d’Annunzio Keller venne sepolto nel Mausoleo del Vittoriale degli Italiani.