Capitano degli Arditi agli ordini del Comandante, ma anche giornalista e uomo d’azione nel senso più amplio del termine Mario Carli è senza dubbio una delle personalità più studiate e note dell’Impresa fiumana.
Legato agli ambienti del Futurismo Carli arriva a Fiume nell’ottobre del 1919, dove soggiornerà a più riprese, e qui riesce ad entrare nella segreteria speciale del Comandante d’Annunzio. Vero rivoluzionario a Fiume legherà subito con le personalità più ecclettiche presenti nella «Città di Vita», come l’aviatore Keller e molti altri.
Carli si occupa anche di pubblicare, inizialmente a Fiume poi a Milano, una rivista poco ortodossa e radicale chiamata “La Testa di Ferro” per i giovani legionari fiumani.
Ed è proprio a Milano che l’Ardito trascorre il 1920, lontano dalla città del Carnaro, non prendendo quindi direttamente parte agli episodi del «Natale di Sangue», ma in ogni caso l’impresa del Vate fu sempre, a Fiume come a Milano al centro dei suoi interessi.
Dopo il 1920 Carli sarà protagonista anche delle vicende del Partito Fascista fino al 1935, anno in cui colpito da un male incurabile muore a Roma.