A te libo. Mi brilla ne 'l calice nitido il sangue
che già a 'l tuo bacio ne' gemmanti grappoli
Anche siam noi: ci spingono i venti grecali
pregni di sale e di profumi d'alighe
ne 'l pelago de' sogni; piú lento di molli spondei
fluisce il verso fuor de le labbra
Languidi i venti cantano per la freschissima selva
dormente ne la vasta luce plenilunare,
dormente su l'onda che mormora dolce e a la notte
nembi d'effluvi manda, conscia di stranî amori.
Cantano i venti: - O voi cui viva pe' tronchi la linfa,
qual per le vene il sangue vivo.
Accogliete il messaggio! Lontano una vergine torma
su l' monte, a la luna, sogna divini amori.
Oh bella frenante la foga de' lombi stupendi
tra le prunaie rosse giú per la china audace.
non sente in bocca un nuovo licor da versare ne' baci
la vergine, piú bella di un'amadriade antica?
O pantera flessibile da li occhi ove brucia il desio,
ei t'avvinghî pe' fianchi, là, come un gladiatore;
e va e va il sogno pe 'l sol, per l'azzurro, va lungi
portato da 'l desio, va il sogno a batter l'ala.