giovedì 25 giugno 2020

I madrigali della Notte

Le sue mani piú pure delle rose
nuove a rifiorir la stanza dove
comporrei canzoni maliose.

E cadere vedrei come ad un lieve
fiato le foglie miti come neve
su la pagina, al suo pensier d'amore;

Siete per me come un giardino chiuso,
dove nessuno è penetrato mai.
Di profondi invisibili rosai
giunge tale un divino odore effuso
che atterra ogni desío di chi l'aspira.

La vedo stranamente fiammeggiare
come un segno fatale. - O passione
arsa a quel fuoco! - Tutte le corone
de la terra non possono oscurare
quel segno unico.

Siete come una spada senza l'elsa,
pura e lucente, e non brandita mai...

Lane di agnelli, gigli senza stelo,
vaghe bianche apparenze, in cielo, in mare

A noi su 'l capo non fuggiva l'Ora:
la gran legge de 'l Tempo era bandita
Ella splendea d'un'immortale aurora
ove lo bevea da' suoi cari occhi la Vita.

- A TE,dal dolce nome che io non
chiamo!