mercoledì 24 giugno 2020

Il Sognatore dei Boschi

Sottile
ella era e tutta bionda; su la nuca infantile
due ciocche avean que' caldi luccicori vermigli
che han le vergini antiche di Tadema;

Tra i cigli lunghi li occhi avean l'iride verdognola, raggiante
di fini àcini d'oro.

Sopra un fondo di cielo
aranciato i grandi alberi, dinanzi, ne 'l fogliame
prendean tinte metalliche, toni intensi di rame.

Il corpo di lei esalava un ardente
profumo, qual di frutto maturo; ed un'alena
tepida palpitava ne 'l bosco.

E in ogni vena
a me correva l'aspro vin de la giovinezza.

Le viole cadevano; era una pioggia enorme.
Tutto il bosco, un istante, parve a la mia vista
una maravigliosa foresta di ametista
che risplendeva

Or venivan d'in torno le nebbie di viola
ne l'aria; una penombra dolce velava l'aria,
e su da la foresta profonda e solitaria
sorgevano le voci de le cose, li odori

Pareva come da i fiori,
da le foglie, da l'erbe un sogno vegetale
salisse e si spandesse, grande e soave.

Que' richiami d'amore, trepide ne 'l misterio
de l'ombre vigilando se non già tra 'l fogliame
d'in torno luccicassero li occhi ardenti di rame
d'un amante.

I secolari tronchi di quercia ergevano a li incanti lunari
le membra e ne la evanescenza
de la luna era come una selva lontana
di cupole e di aguglie.

Un largo
respirare di belva; ma come voci rotte
di piacere animavano il bosco, ne la notte.