mercoledì 24 giugno 2020

Studi di nudo

1

 

Ed ancora de l'arte amo i tormenti.

Ma un'angoscia mi punge irrequieta

se non meglio che i versi evanescenti

domato avrei co 'l pollice la creta.

 

Questi lunghi esercizi pazïenti

sopra fragili pagine di seta

mi sembran vili. Muoiono su i venti

i suoni co' i fantasmi de 'l poeta.

 

Oh come in vece nitide e sicure

ne la materia imprimonsi le forme

a l'ostinata pugna de 'l lavoro!

 

E come a 'l vivo de la fiamma pure

balzano poi da 'l minerale informe

quelle divine nudità che adoro!

 

2

Quando a 'l vinto d'amor lenta si niega

e con perfido invito ella si abbatte,

e l'iride ne 'l bianco le si annega

simile a un fiore gläuco ne 'l latte,

 

e ne 'l disío la faccia le si piega

in dietro balenando, e le scarlatte

labbra feroci mostrano una sega

di denti acuti a lui che in van combatte,

 

nulla è piú bello che quel serpentino

allungarsi e restare irrigidita

con un supremo riso entro ne li occhi,

 

se l'uom, livido in faccia, a capo chino,

ebbro d'ira, tenendola a la vita,

su 'l collo i baci aridi a 'l fin le scocchi.

 

 

3

Quando prona, co 'l ventre ne l'arena,

nuda si lascia a 'l conquistare lento

de le maree, non dunque a luna piena

ella è una grande statüa di argento?

 

Venere Callipige in una oscena

posa. Scolpiti ne 'l tondeggiamento

de' lombi stan due solchi; ampia la schiena

piegasi ad un profondo incavamento.

 

Cresce il flutto e la bagna. Ella si scuote

a 'l senso di quel gelido contatto

e di piacer le vibrano le terga.

 

Il flutto su la faccia la percuote;

ma rimane godendo ella in quell'atto

fin che l'alta marea non la sommerga.

 

 

4

Quando risorta da quel bagno, tutta

grondante, chiusa ne le chiome scure,

fremendo preme ne l'arena asciutta

ella i contorni de le membra pure;

 

e strette ne la man tiene le frutta

de 'l seno, urgendo le due punte dure;

e si striscia, e l'arena aspra le brutta

stranamente la pelle di figure;

 

e cosí maculata ella a 'l lunare

abbraccio si distende su lo strame

de l'alghe, e resta immota, resupina;

 

non dunque su 'l nerastro fondo appare

ella una grande statüa di rame

corrosa da l'acredine marina?