mercoledì 24 giugno 2020

Sera sui colli d'Alba

Oh, su la terra albana, bontà de la pioggia recente!

Grande è la sera; accoglie grandi respiri il cielo.

 

Umido il ciel s'inarca su 'l piano a cui s'abbandona

lento il declivio. Ride l'ultime nubi in fuga,

 

l'ultime nubi, trame leggère che passa la luna

èsile trascorrendo come una spola d'oro.

 

Compie l'aerea spola un'opra silente. Nel folto

celasi; risfavilla di tra le fila rare.

 

Muta la segue in alto la donna pensosa, con occhi

puri, che guardan oltre: - oltre la vita, in vano!

 

Quale desío la tiene? Qual nuovo pensiero, qual sogno

su dal pallor notturno de la sua fronte sale?

 

Tenue Luna, o amante dolcissima d'Endimione;

cielo di perla effuso, pallido men di lei;

 

cielo che spandi al piano una neve impalpabile (come

placidamente cade sopra le arboree cime!);

 

tu, mar Tirreno, o letto remoto del Giorno (per l'aria

fanno gli odor terrestri altro invisibil mare);

 

Espero, e tu, o lungi ridente pupilla; e voi, larghi

paschi ove grandeggiando sazio s'attarda il bue;

 

torme d'olivi, e voi con braccia protese a la sera,

bianche nel bianco lume, religïose; e voi

 

tutte, apparenze de la divina Bellezza ne' puri

occhi, non mi rapite l'anima sua; ma fate,

 

s'io v'adorai, ma fate che l'anima sua forse stanca

volgasi a me, piangendo, con infinito amore!