D'Annnunzio incontrò la marchesa nel 1903 e il loro rapporto durò sporadicamente per un altro decennio tra Firenze, Venezia e Parigi. La relazione, ricca di eventi trasgressivi e originali, a causa dell'eccentricità della donna, collezionista di animali esotici e suppellettili bizzarre, viene raccontata nella sezione Notes pour la figure de cire del Libro segreto ed è documentata dai carteggi G. D'ANNUNZIO, Lettere a Coré, «Rassegna dannunziana», (novembre 1997) 3; Infiniti auguri alla nomade, carteggio con Luisa Casati Stampa a cura di R. CASTAGNOLA, Milano, Archinto, 2001. Il più recente e completo contributo sull'eccentrica Coré è rappresentato da S. D. RYERSSON - M. O. YACCARINO, Infinite Variety: The Life and Legend of the Marchesa Casati, New York, Viridian, 1999, unico volume dedicato alla Casati Stampa ed autorizzato dai posteri.
mercoledì 26 agosto 2020
Le donne di Gabriele d'Annunzio
Olga Levi Brunner
La relazione fra d'Annunzio e la cantante e musicista triestina, conoscita nel giugno 1916 a Venezia, dove Olga viveva col marito, a Palazzo Giustiniani, incomincia nel dicembre dello stesso anno. L'infuocato carteggio rende conto dei quasi quotidiani incontri degli amanti e delle più intime confessioni del d'Annunzio combattente. La relazione fra Gabriele e Olga si estingue nell'autunno del 1919, quando l'amica Luisa Baccara prenderà il suo posto nel cuore del Poeta.
Le donne di Gabriele d'Annunzio
Romaine Goddard Brooks
Nella primavera del 1910 la ricchissima pittrice americana Romaine Goddard, ormai separata dal marito inglese John Ellingham Brooks dopo essersi apertamente dichiarata lesbica, avviava un'intensa relazione con d'Annunzio, che aveva incontrato la prima volta nel 1909. I trasgressivi incontri con la pittrice bisessuale, che contemporaneamente era legata alla scrittrice Nathalie Clifford Barney e all'attrice Ida Rubistein, continuarono sporadicamente per anni. Durante i numerosi incontri parigini e veneziani, Romaine Brooks dipinse ben tre ritratti del Poeta.
Le donne di Gabriele d'Annunzio
La pianista conobbe d'Annunzio in casa di Olga Levi Brunner il 18 aprile 1919 e ne fu sedotta nell'autunno dello stesso anno. La Baccara seguì d'Annunzio a Fiume e poi a Venezia, prima di insediarsi definitivamente al Vittoriale, dove convisse col Poeta fino alla morte, sopportandone con tolleranza le innumerevoli avventure erotiche. Si sospetta, tuttavia, che la celebre caduta dalla finestra del Vittoriale, che impedì al Comandante di incontrare Mussolini e Nitti nel 1922, fose causata da una spinta di Luisa mossa da gelosia per le troppe attenzioni che d'Annunzio rivolgeva alla sorella Jolanda Baccara.
Indice cronologico delle imprese dannunziane
1914
24 luglio: inizio delle ostilità
13 agosto: pubblica sul «Figaro» L'Ode pour la Résurrection latine, pregna di solidarietà verso la causa alleata.
30 settembre: dopo aver visitato il fronte francese a Soissons, d'Annunzio pubblica sul «Journal» un articolo interventista.
Il filo-intervenstimo dannunziano
1915
15 marzo: In compagnia di Ugo Ojetti, si reca sugli avamposti di Reims e invia le sue testimonianze al «Corriere della Sera» perorando la causa interventista
3 maggio: D'Annunzio lascia il suolo francese per tornare in Italia
5 maggio: Orazione per la sagra dei Mille per l'inaugurazione del monumento garibaldino di Quarto, con cui inizia la serie di discorsi a favore della causa interventista del 'maggio radioso', poi raccolti in Per la più grande Italia
7 maggio: discorso agli esuli dalmati a Genova
12 maggio: orazione all'Hotel Regina di Roma
13 maggio: Arringa al popolo di Roma in tumulto
17 maggio: ultima orazione romana dalla ringhiera del Campidoglio
24 maggio: Alla dichiarazione di guerra italiana, d'Annunzio si arruola, benché dispensato per motivi di età. Il Poeta si trasferisce a Venezia, assegnato come tenete di complemento al quartier generale del Duca d'Aosta, comandante della Terza Armata
Luglio: missione aerea sull'Adriatico
21 luglio: discorso ai marinai scampati all'affondamento dell'incrociatore Amalfi
7-28 agosto: volo su Trieste
18-19 agosto: siluramento nel Golfo di Panzano
20 agosto: volo da Asiago a Trento
Ottobre: stanziatosi presso la Casetta Rossa sul Canal Grande, d'Annunzio prende parte a una serie di escursioni sul fronte e sul Carso
Il ferimento dell'aviatore d'Annunzio
1916
16 gennaio: durante un atterraggio di fortuna, mentre è in volo alla vota di Zara, d'Annunzio batte la tempia destra contro la mitragliatrice di prua perdendo per sempre l'uso dell'occhio destro
Gennaio-settembre: d'Annunzio trascorre a Venezia nove mesi in convalescenza, assistito dalla figlia Renata
Settembre: nonostante le perplessità dei medici, d'Annunzio torna al fronte, fregiato della sua prima medaglia d'argento
13 settembre: bombardamento aereo delle posizioni militari di Parenzo
10-12 ottobre: d'Annunzio si fa assegnare alla XLV divisione fanteria e partecipa all'attacco del Veliki e del Faito
Ottobre-novembre: VIII e IX battaglia dell'Isonzo; d'Annunzio merita la seconda medaglia d'argento e la promozione a capitano
Eia Eia Eia Alalà
1917
Gennaio-aprile: d'Annunzio riceve la Croix de guerre e rimane alcuni mesi in congedo
Aprile: d'Annunzio ottiene il comando della VIII Squadriglia da bombardamento del IV raggruppamento nel campo di aviazione della Comina. Viene insignito della terza medaglia d'agento
23 maggio: azione di bombardamento in appoggio all'avanzata della Terza Armata
25 maggio: bombardamento dell'alto Medeazza
28 maggio: d'Annunzio partecipa all'azione dei Lupi di Toscana per conquistare la Quota 28 al fianco del maggiore Randaccio, che cade fra le sue braccia in battaglia; in suo onore è l'orazione funebre La corona del fante
3-4 agosto: volo su Pola per bombardare le posizioni nemiche
8-9 agosto: all'urlo Eia Eia Eia Alalà!, d'Annunzio ripete il bombardamento di Pola e guadagna la promozione a maggiore
21-23 agosto: d'Annunzio partecipa all'offensiva aerea su Chiapovano, sulla Bainsizza e sul rovescio dell'Hermada. Ferito al polso, viene premiato con la quinta medaglia d'argento commutata nella croce di cavaliere dell'ordine militare di Savoia
4-5 ottobre: bombardamento delle Bocche di Cattaro che gli vale la prima medaglia di bronzo
24 ottobre: benché febbricitante, d'Annunzio pronuncia numerosi discorsi per rincuorare gli eserciti dopo la sconfitta di Caporetto
La Beffa di Buccari e il volo su Vienna
1918
10-11 febbraio: d'Annunzio colpisce l'opinione pubblica con 'La Beffa di Buccari': il siluramento di un piroscafo austriaco nella baia di Buccari, a bordo di tre Mas, con una trentina di uomini guidati da Costanzo Ciano
Marzo: d'Annunzio assume il comando della I Squdriglia navale di siluranti aeree e partecipa con Ciano a nuove missioni navali
Maggio-Luglio: d'Annunzio forma la Squadra San Marco e partecipa ad azioni di attacco e ricognizione, come il bombardamento di Pola
2 agosto: primo tentativo di volo su Vienna
8 agosto: secondo tentativo di volo su Vienna
9 agosto: d'Annunzio raggiunge in volo Vienna, lanciando sulla capitale nemica 40.000 volantini con un suo testo italiano e altri 350.000 con un testo di Ojetti in lingua tedesca. In entrambi i messaggi è contenuta una provocatoria esortazione alla resa. L'impresa gli vale la medaglia d'oro, che viene commutata nella promozione a ufficiale dell'Ordine militare di Savoia
24 ottobre: inizia la grande offensiva lanciata dal generale Diaz che si concluderà con la la battaglia di Vittorio Vento. Durante le operazioni, d'Annunzio conduce la sua squadriglia tre volte sul nemico. Le ultime imprese gli valgono la promozione a tenente colonnello e la medaglia d'oro, consegnatagli personalmente dal Duca d'Aosta
Novembre: fine delle ostilità; d'Annunzio, nel corso della guerra viene decorato con sei medaglie d'argento, due d'oro, una di bronzo, la Croce di Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia e tre promozioni per meriti di guerra.Tuttavia, solleva l'opinione pubblica contro le decisioni prese da Wilson e dagli Alleati alla Conferenza di Parigi, ribadendo l'italianità di Fiume e della Dalmazia
O Fiume o morte!
1919
14-15 gennaio: d'Annunzio pubblica sulla «Gazzetta di Venezia», sull'«Idea nazionale» e sul «Popolo d'Italia» una Lettera ai Dalmati pregna di ideali irredentisti
11 marzo: In onore della laurea conferitagli honoris causa dalla Sapienza di Roma, il Poeta rivolge una Lettera agli studenti dalmati sull'«Idea nazionale»
4 maggio: d'Annunzio pronuncia una violenta invettiva contro Wilson
6 maggio: orazione ai reduci dalla ringhiera del Campidoglio
12 maggio: discorso agli aviatori nel campo di Centocelle
26 maggio: L'«Idea nazionale» pubblica l'opuscolo L'italia alla colonna e la vittoria col bavaglio, discorso dannunziano che il governo impedì all'Augusteo il 24 maggio
28 maggio: orazione irredentista in Piazza delle Terme a Roma
9 giugno: attraverso l'articolo Pentecoste d'Italia, pubblicato sul «Popolo d'Italia», viene ribadita l'italianità di Fiume
23 giugno: d'Annunzio scrive per l'«Idea nazionale» Il comando passa al popolo
26 giugno: con un'altro intervento sull'«Idea nazionale», L'erma bifronte, d'Annunzio condanna il governo italiano
1 luglio: Disobbedisco, nuovo articolo irredentista
9 luglio: L'ala d'Italia è liberata, discorso di Centocelle
11 settembre: d'Annunzio in divisa da tenente colonnello dei Lancieri di Novara, a bordo di una Fiat tipo 4, raggiunge a Ronchi un gruppo di ufficiali dell'esercito, decisi a liberare Fiume
12 settembre: alla testa di un esercito di 2000 uomini, d'Annunzio viene accolto a Fiume come liberatore, occupando la città in nome del Regno Italiano. La cittadinanza lo nominza governatore
13 settembre: il generale Pittaluga, aquartierato con le truppe alleate a Fiume, cede i poteri al Comandante. Incomincia la reggenza dannunziana di Fiume
Il Comandante nella Città di Vita
1920
8 settembre: Il Comandante approva il Disegno di un nuovo ordinamento dello Stato libero di Fiume ovvero Carta del Carnaro, radatta da Alceste De Ambris
12 novembre: Il Trattato di Rapallo decreta l'indipendenza di Fiume e occasiona l'ultimatum del generale Caviglia per lo sgombero dei legionari da Fiume
26 novembre: due giorni dopo la scadenza dell'ultimatum viene attaccato il palazzo del govenro di Fiume, dove il Comandante viene lievemente ferito
26 dicembre: Nel Messaggio agli Italiani, d'Annunzio dichiara e giustifica la resa dopo gli scontri del 'Natale di Sangue' fra legionari ed esercito regolare
28 dicembre: d'Annunzio rassegna le dimissioni dal Governo provvisiorio della Reggenza
D'Annunzio e Mussolini negli anni del regime
1921-38
1921
18 gennaio: d'Annunzio lascia Fiume dopo numerosi discorsi di commiato dai legionari
1922
Gennaio: d'Annunzio appoggia la Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare del sindacalista Giuseppe Giulietti, che verrà fagocitata dal regime
27-28 maggio: d'Annunzio ospita Georgij Vasil'evic Cicerin, commissario sovietico agli affari esteri
3 agosto: discorso dal balcone di palazzo Marino a nazionalisti e fascisti
13 agosto: a causa di una misteriosa caduta dalla finestra sfuma l'incontro di d'Annunzio con Francesco Saverio Nitti e Benito Mussolini per la pacificazione nazionale
28 ottobre: d'Annunzio assiste incredulo alla marcia su Roma
2 novembre: Il Comandante pubblica sulla «Patria del popolo», organo dei legionari, il messaggio L'alto monito di Gabriele d'Annunzio alla giovinezza italiana
1924
Isolato e vigilato da Mussolini al Vittoriale, d'Annunzio riceve il titolo nobiliare di Principe di Montenevoso, e si fa donare la nave Puglia e il MAS di Buccari.
1933
9 ottobre: d'Annunzio scrive una lettera a Mussolini, avversando gli accordi che il Duce stringe con la Germania di Adolf Hitler
1934
12 luglio: dopo l'incontro fra Hitler e Mussolini a Venezia, d'Annunzio si affatica per l'interruzione dei rapporti italo-tedeschi sia per via epistolare che di persona; seguirà anche una Pasquinata dissacratoria contro il dittatore tedesco
1937
30 settembre: ultimo incontro con Mussolini: d'Annunzio raggiunge il Duce alla stazione di Verona, per dissuaderlo dall'alleanza con la Germania nazista
D'Annunzio e la Massoneria
" L'adesione di D'Annunzio alla Massoneria è piuttosto controversa dato che, sebbene non manchino i riferimenti del Poeta a simboli e ideali massonici, ed inoltre siano note le sue amicizie con massoni dichiarati, manca la prova certa della sua adesione formale. Certo non è priva di significato la scelta di D’Annunzio di denominare i suoi tre cicli di romanzi con simboli massonici quali il Giglio, la Rosa e soprattutto il Melograno.
Giselda Zucconi
Elda, figlia di Tito Zucconi, docente di lingue straniere del Cicognini di Prato, è la prima grande passione del Poeta ai tempi del collegio, dopo gli amoretti precoci per Teodolinda Pomarici, Clemenza Coccolini, Gorella Gori e la rustica Sblendore. La relazione fra Grabriele e la Zucconi durò circa 4 anni, dal 1879 al 1883, interrotta dal matrimonio di d'Annunzio con Maria Harduin di Gallese. Nel 1881 Gabriele aveva chiesto alla madre il consenso per sposare Giselda, ribattezzata Lalla. Di questo amore, trasfigurato in Canto novo, rimane traccia anche nei carteggi: G. D'ANNUNZIO, Lettere a Giselda Zucconi, a cura di I. CIANI, Pescara, Centro nazionale di Studi dannunziani, 1985; Le prime lettere di d'Annunzio a Giselda Zucconi, «Rassegna dannunziana», (dicembre 1983) 4