Ho messo la bocca nella pienezza della morte. Il mio dolore s'è saziato nella bara come in una mangiatoia. Non ho poi potuto sopportare altro nutrimento. Rivivo i giorni funebri, ora per ora, attimo per attimo I giorni d'angoscia, le notti di veglia ritornano. Il passato è presente, con tutti i suoi aspetti, con tutte le sue vicende.Risoffro il mio dolore, ripiango il mio pianto Tutto l'orrore funebre con tutti i suoi aspetti si rispecchia nella mia lucidità implacabile.
E talvolta vedo me stesso com'egli avrebbe potuto vedermi dalla sua bara. Sono talvolta il cadavere e colui che lo contempla.
O liberazione, liberazione, a te consacro queste mie bende intrise di sangue impoverito e di lacrime fredde, a te consacro questa mia pupilla che più non vede né veder vuole se non la cupa che in me suscito aurora.