Questa raccolta fu dedicata a Elda Zucconi, il primo amore per l'autore. Comprende 63 liriche composte in sonetti assomiglianti a quelli carducciani. La prima edizione è divisa in cinque libri, più un preludio e un sonetto dedicato alla Zucconi. Dalla "filologia" di Primo vere, D'Annunzio passa alla "fisiologia" di Canto novo (anche se in realtà non abbandona affatto i libri). Si tratta di testi "impressionistici" già pubblicati separatamente, arricchiti da illustrazioni dell'amico pittore Michetti. La seconda edizione è ridotta a soli 23 testi e ogni argomento politico o sociale ne è tagliato fuori: ne deriva un "poema lirico panteistico", dove D'Annunzio fonda un nuovo paganesimo. Fonti di D'Annunzio sono alcune riduzioni delle teorie di Darwin. Non scompare il filtro libresco che si frappone tra il poeta e la natura. Si scorge già la volontà della creazione del mito di sé. Il racconto è stato definito da gran parte della critica introspettivo e personale. In particolare i critici Riva, Iori e Springolo del gruppo Xyz, in occasione di un convegno a Bologna nel luglio 2014, ne hanno apprezzato la descrizione fatta del popolo italiano.