Erba che il piede preme, o creatura
umile de la terra, tu che nasci
ovunque, in fili tenui ed in fasci,
e da la gleba e da la fenditura,
e sempre viva attendi la futura
primavera nei geli orridi, e pasci
l'armento innumerevole, e rinasci,
pur sempre viva dopo mietitura,
erba immortale, o tu che il piede preme,
io so d'un uomo che gittò nel mondo
un seme come il tuo dolce e tenace;
e nulla può distruggere quel seme...
- Pensa l'Anima un carcere profondo
ove l'erba germoglia umile in pace.