“Rinnovarsi o morire”
IL VATE esplica continuamente la sua volontà di superarsi, tendendo a fare della sua vita un’opera d’arte.La sua brama di eccezionalità la manifesta sia in campo privato (le numerose e tempestose storie d’amore) sia in ambito letterario, aderendo a tutte le mode culturali (spiritualismo preraffaellita, classicismo parnassiano, simbolismo, superomismo nietzschiano).Proprio del suo modo di essere è l’attivismo, il gusto della raffinatezza e del bello, gusto che esplica sia nella vita che nell’arte.
D’Annunzio è stato un poeta, non uno statista, pertanto non ha esposto un suo “pensiero politico”, ma solo le sue convinzioni. Egli è stato un importantissimo personaggio pubblico che con le sue opere e la sua stessa vita ha influenzato il costume e la letteratura europea del suo tempo; non a caso anche oggi si parla di uno stile ‘dannunziano’ o si usa tale aggettivo per una persona che agisce in modo raffinato, elegante, ricercato, a volte lezioso. Nessuno come d’Annunzio ha saputo creare il proprio mito ancora in vita, il cosiddetto “vivere inimitabile”. Egli è stato l’araldo dell’Italia, il “vate”, il poeta soldato della Grande Guerra, il Comandante di Fiume. D’Annunzio ha quindi avuto un peso notevole non solo in campo artistico, ma anche in quello sociale e politico. Tale sua importanza non era limitata ai confini italiani, ma si estendeva anche al resto dell’Europa.