Quando le cose ne l'ardore intenso
anelanti si accasciano, e spietate
versano le cicale per l'immenso
ozio un río d'inni a la profonda estate,
io mi rendo a la terra. Unico il senso
de l'essere le membra dilatate
mi regna: io piú non soffro, io piú non penso,
io son libero al fin, divino apàte.
La terra madre mi conservi! Io viva
ne la mia nova forza inconscïente,
godendo il sole, come un vegetale.
M'infastidisce omai questa cattiva
commedia che tien vigile la gente,
questa commedia del bene e del male.