Il Vittoriale degli Italiani occupa un terreno molto vasto di nove ettari in cui si trova un complesso di edifici nel comune di Gardone Riviera, in provincia di Brescia.Si affaccia sul lago di Garda, rappresentando non semplicemente una dimora, ma un vero e proprio museo in cui sono contenute reliquie, ricordi, cimeli e tracce del ‘vivere inimitabile’ del poeta-vate: dedicato all’Italia e donato agli Italiani, viene dichiarato monumento nazionale nel 1925.
Dedicato alla memoria del celebre poeta-soldato e alle imprese belliche degli italiani nella Prima Guerra Mondiale, il Vittoriale propone diversi percorsi didattici alla scoperta di un periodo fondamentale della nostra storia. La cittadella conserva molti cimeli storici, dalla prua della Nave Puglia al Mas 96 della Beffa di Buccari e lo SVA 10 del volo su Vienna. Sono presenti inoltre il Museo d'Annunzio eroe ed il Museo d'Annunzio segreto.
"Ho trovato qui sul Garda una vecchia villa appartenuta al defunto dottor Thode. È piena di bei libri... Il giardino è dolce, con le sue pergole e le sue terrazze in declivio. E la luce calda mi fa sospirare verso quella di Roma. Rimarrò qui qualche mese, per licenziare finalmente il Notturno"
Scrive D'Annunzio alla moglie Maria in una lettera del febbraio del 1921, cioè pochi giorni dopo il suo arrivo a Gardone.
Nel "NOTTURNO" scrive:
O arte, arte inseguita con
tanta passione e intraveduta con
tanto desiderio !
Disperato amore della parola
incisa per i secoli!
Mistica ebrietà che talvolta
della mia stessa carne e del mio
sangue stesso faceva il verbo !
Fuoco dell′ispirazione che
improvviso fondeva l′antico e il
nuovo in una lega incognita!
La penna era come il
pennello, come lo scarpello, come
l′arco del sonatore. Temperarla
era un piacere glorioso.
Ieri il mio spirito si
squassava come una grande
aquila presa in una tagliuola.
Oggi è raccolto, attento, sagace.
Ma il cuore batte senza
misura.
"Ardisco offrire al popolo italiano tutto quel che mi rimane ,e tutto quel che da oggi io sia per acquistare e per aumentare col mio rinnovato lavoro,non pingue retaggio di ricchezza inerte ma nudo retaggio di immortale spirito....io son venuto a chiudere la mia tristezza e il mio silenzio in questa vecchia casa colonica, non tanto per umiliarmi quanto per porre a più difficile prova la mia virtù di creazione e trasfigurazione. Tutto, infatti, è qui da me creato o trasfigurato.
Tutto qui mostra le impronte del mio stile, nel senso che io voglio dare allo stile.
Il mio amore d’Italia, il mio culto delle memorie, la mia aspirazione all’eroismo, il mio presentimento della Patria futura si manifestano qui in ogni ricerca di linea, in ogni accordo o disaccordo di colori. Ogni rottame rude è qui incastonato come una gemma rara. La grande prova tragica della nave "Puglia" è posta in onore e in luce sul poggio, come nell’oratorio il brandello insanguinato del compagno eroico ucciso. Tutto qui è dunque una forma della mia mente, un aspetto della mia anima, una prova del mio fervore.ome la morte darà la mia salma all’Italia amata, così mi sia concesso preservare il meglio della mia vita in questa offerta all’Italia amata."
Il 4 Settembre 1917 il poeta vola sul Lago di Garda e scrive alcuni versi commossi:
"Tutto è azzurro, come un'ebbrezza improvvisa, come un capo che si rovescia per ricevere un bacio profondo. Il lago è di una bellezza indicibile."
Non si tratta di una casa, ma di un insieme di edifici, giardini, teatri, vie e piazze, un complesso realizzato e voluto dal poeta in memoria della sua vita e delle sue imprese.Sul colle più alto del complesso è collocato il Mausoleo, monumento funebre dedicato ai caduti di guerra, dove sono sepolti d`Annunzio (dal 1963) e alcuni partecipanti all`impresa di Fiume del 1919.Nell’area del Vittoriale è presente anche un teatro, ispirato agli anfiteatri antichi, che ha una capienza di 1.500 persone e offre una vista suggestiva del lago di Garda.Una delle stanze più importanti è la Zambracca (dall`antico provenzale, “donna da camera”), stanza adibita a guardaroba ma anche a studio, in cui il poeta trascorse la maggior parte del tempo negli ultimi anni e dove morì il 1 marzo del 1938. Da notare anche la stanza della Leda, camera da letto di d’ Annunzio, il bagno blu, che ospita ben 850 oggetti e la stanza del Lebbroso, concepita come camera funeraria e luogo in cui d’ Annunzio si ritirava per meditare sulla morte.
I giardini del Vittoriale comprendono un'area di circa nove ettari, dall'arco d'ingresso si accede al Doppio Portale che da un lato conduce alla Prioria e dall'altro al teatro, questo doppio ingresso è diviso da una fontana perenne che reca il motto "Io ho quel che ho donato". Gli immensi giardini contengono monumenti simbolici e commemorativi, che rievocano le battaglie combattute, come il giardino delle reliquie ed addentrandoci nella parte più intima, troviamo la tomba della figlia del poeta, che reca sulla lapide la poesia da lui dedicatale.
Ma forse, il più suggestivo allestimento degli esterni è la Nave Puglia, donata a D'Annunzio dalla Marina Militare, fu incastonata nel promontorio con la prua rivolta verso l'adriatico, quasi fosse pronta per salpare.La poppa in muratura la collega ai viali, sulla prua si trova una statua in bronzo della Vittoria.
Rosam cape spinam cave
Cogli la rosa, evita le spine
Il motto è inciso su un architrave, retto da due antiche colonne e sormontato dalla statua di una Venere acefala, posto nel Giardino della Prioria al Vittoriale. È questo uno dei giardini non accessibili al pubblico; era ricco di rose che d'Annunzio non faceva mai cogliere e sfogliandosi formavano uno spesso tappeto di petali.