Giardini chiusi, appena intraveduti,
o contemplati a lungo pe' cancelliche mai nessuna mano al viandante
smarrito aprì come in un sogno! Muti
giardini, cimiteri senza avelli, (1)
ove erra forse qualche spirto amante (2)
dietro l'ombre de' suoi beni perduti!
Splendon ne la memoria i paradisi
inaccessi (3) a cui l'anima inquieta
aspirò con un'ansia che fu viva
oltre l'ora, oltre l'ira fuggitiva,
oltre la luce de la sera estiva
dove i fiori effondean qualche segreta
virtù (4) da' lor feminei sorrisi (5),
e i bei penduli pomi tra la fronda
puri come la carne verginale
parean serbare ne la polpa bionda
sapori non terrestri a non mortale
bocca, e più bianche nel silenzio intente
le statue guardavan la profonda
pace e sognavano indicibilmente.
Quel mistero dal gesto d'una grande
statua solitaria in un giardino
silenzioso al vespero si spande!
Su i culmini (6) dei rigidi cipressi,
a cui le rose cingono ghirlande (7)
inargentasi (8) il cielo vespertino;
i fonti occulti (9) parlan sommessi;
Biancheggiano ne l'ombra i curvi cori
di marmo, (10) ora deserti, ove s'aduna
il concilio degli ultimi poeti;
tenue su la messe alta dei fiori (11)
passa la falce de la nova Luna;
ne l'ombra i fonti parlan segreti; (12)
rare sgorgan (13) le stelle, ad una ad una;
un cigno con remeggio lento (14) fende
il lago pura immagine del cielo (15)
(desìo d'amori umani ancor l'accende? (16)
memoria è in lui del nuzial suo lito? (17)
e fluttua nel lene solco il velo (18)
de l'antica Tindaride (19), risplende
su l'acque il lume de l'antico mito.
Di sovrumani amori visioni
sorgono su da' vasti orti (20) recinti
che mai una divina a lo straniero
aprirà coronata di giacinti
per lui condurre in alti labirinti
di fiori verso il triplice mistero (21)
cantando inaudite sue canzoni.
Ma quegli (22), folle (23) del profumo effuso
dal cor degli invisibili rosai,
chino a la soglia (24) come quando adora,
pieni d'un sogno non sognato mai.
Gli occhi mortali, giù per l'ombre esplora
nel profondo crepuscolo in confuso
il dominio silente (25) ch'egli ignora.
Così la prima volta io vi guardai
con questi occhi mortali, Voi, Signora, (26)
siete per me come un giardino chiuso.
1) Senza tombe.
2) Il fantasma di qualche innamorato.
3) Dove nessuno è mai entrato.
4) Misteriosa fragranza.
5) Dalle loro corolle simili a labbra di donne sorridenti.
6) Cime.
7) Che il tramonto sembra inghirlandare con i suoi rosei colori.
8) Si sbianca.
9) Nascosti nel folto delle piante.
10) I sedili di marmo disposti in circolo.
11) Le stelle, che sono i fiori del firmamento.
12) Si confidano i loro segreti.
13) Le stelle sono le lacrime del cielo e quindi sgorgano; il riferimento è anche pascoliano ("X Agosto").
14) Muovendo lentamente le zampe.
15) Giove si trasformò in cigno.
16) Il cigno è ancora attratto da amori terrestri, come il cigno in cui si trasformò Giove per unirsi con Leda?
17) Delle sponde dell'Eurota, dove si consumarono le nozze tra il cigno e Leda.
18) La tenue striscia lasciata dal remeggio del cigno sull'acqua sembra un velo di donna fluttuante.
19) Elena, nata dall'amore del cigno e di Leda, qui chiamata Tindaride dal nome Tindaro, il legittimo sposo di Leda.
20) Giardini.
21) I tre gradi successivi dell'iniziazione misterica, necessari a introdurre lo straniero nell'inaccessibile "giardino" e nei suoi misteri.
22) Lo straniero.
23) Inebriato.
24) Sulla soglia che non può valicare.
25) Il regno silenzioso.
26) Maria Gravina.