lunedì 31 agosto 2020

Opere di Gabriele D'Annunzio

Elegie romane (1887-92) e Poema paradisiaco (1893)

La prima raccolta fu scritta a Roma, dopo la lettura dell'omonima opera di Goethe, in cui erano descritti i sentimenti di passione e avventura del giovane autore tedesco, quando era in viaggio tra le rovine dell'antico impero degli Augusti e dei Cesari. D'Annunzio tenta lo stesso sperimentalismo, narrando gli amori clandestini vissuti in quel periodo (1886 - 1889 ca.), con Barbara Leoni. Il Poema paradisiaco è l'ultima delle opere del primo periodo dannunziano, quando il poeta aspetterà il 1903 per la pubblicazione delle Laudi. L'opera costituisce una svolta della produzione letteraria dannunziana, che a partire dal Poema si avvicina in modo più netto alla poesia decadente e crepuscolare. Il poema d'annunziano è anche una parabola di conversione verso uno stile di vita casto e frugale, quasi francescano. Il protagonista infatti è un uomo soggetto alla prigione dei sensi, sedotto da figure insidiose e enigmatiche: le larve. Soltanto il ritorno del protagonista nel rassicurante orticello di casa, mantenuto con modestia e lavoro sarà la sua ancora di salvezza, proprio qui infatti avverrà la sua purificazione. Il protagonista riesce quindi a raggiungere un traguardo di salvezza adottando uno stile di vita in perfetta antitesi rispetto allo stesso D'Annunzio.