mercoledì 26 agosto 2020

Gabriele D'Annunzio a Giselda Zucconi

 20 marzo 1882


È fatale che io debba vivere così, sempre in agitazione, in un'irrequietezza indescrivibile, assetato di desiderio, di mille desideri l'uno più strano ed alto dell'altro, dilaniato dall'amore, torturato dall'arte, pazzo sognatore che reco il cuore palpitante tra la folla impassibile, e cerco come per fatalità, in nuove cose tormenti nuovi, e vivo nel disordine, e lavoro con la stessa foga con cui tiro di spada, o poltrisco in torpori lunghi e spossanti, e languo nelle penombre lente dei salotti, e bevo avido l'aria vasta e la fulgida luce, prodigo, scialacquatore, temerario, generoso, affettuoso, innamorato di te, triste, gaio, da un'ora all'altra, indomabile e indomato. […]

La diciassettenne Giselda, ribattezzata Elda o Lalla dal poeta, è la maggiore delle cinque figlie del professore Tito Zucconi, ex garibaldino, insegnante di lingue e letterature straniere al Regio Convitto Cicognini di Prato.Il professore si era andato affezionando a quell’alunno precoce e geniale e già a Pasqua del 1881 lo aveva invitato nella sua villa per conoscere la famiglia. Giselda è seduta al pianoforte ed il giovane liceale si innamora perdutamente di quella “strana bimba da li occhioni erranti, misteriosi e fondi come il mare”.
Giselda sarà il suo primo vero amore e la sua prima musa letteraria.
D’Annunzio inizia dunque con Lalla una fittissima corrispondenza che comprende duecentotrentadue lettere scritte in poco più di un anno, oggi conservate al Vittoriale.
D’Annunzio la vuole assolutamente sposare, ma il padre del poeta si oppone data l’età acerba, diciannove anni, del figlio.
L’ultima lettera , il 23 gennaio 1883 si conclude così “Addio, mia buona, mia santa, mia bella bambina pallida e sofferente. Addio, addio, addio. Sono tanto stanco e convulso”.Lalla accettò supinamente la decisione dell’amante a cui resterà comunque silenziosamente devota. In seguito sposerà il pittore Umberto Gambassini; nel 1937, verrà ricoverata in una clinica per malati di mente dove morirà nel 1942. Nel 1883, lo stesso anno in cui si era conclusa la storia con Lalla, D’Annunzio, il 28 luglio, sposerà la duchessina Maria Altemps Hordouin di Gallese, figlia dei proprietari di palazzo Altemps a Roma, contro il parere dei genitori di lei.