S'io pensi o sogni, se tal volta io veda
quasi vampa tremar l'aria salina,
se nel silenzio oda piombar la pina
sorda, strider la ragia nella teda,
sonar sul loto la palustre auleda,
istrepire il falasco e la saggina,
subitamente del mio cor rapina
tu fai, di me che palpito fai preda,
o Gloria, o Gloria, vulture del Sole,
che su me ti precipiti e m'artigli
sin nel focace lito ove m'ascondo!
Levo la faccia, mentre il cor mi duole,
e pel rossore dè miei chiusi cigli
veggo del sangue mio splendere il mondo.